Lo sparo con la cosiddetta munizione spezzata, vale a dire con pallini o pallettoni, presenta la caratteristica che si crea uno sciame allungato di pallini con una sua particolare dinamica interna; non si deve colpire il bersaglio con un proiettile, ma si deve far sì che il selvatico si venga a trovare nella zona dello sciame più ricca di pallini. Il comportamento balistico di ogni singolo pallino segue le regole che l’aerodinamica impone ad ogni corpo che viaggia nell’aria.
I pallini possono essere di piombo, che però è troppo tenero e si deforma nella cartuccia e nella canna del fucile, oppure di una lega di piombo con antimonio, oppure, per quei casi in cui è vietato l’uso del piombo per ragioni ambientali, di acciaio o di altro materiale.
Un tempo i pallini venivano indicati con numerazioni convenzionali diverse da stato a stato e da regione a regione, con notevole confusione. Dal 1939 in Italia è stata adottata una numerazione unica, ma si usa indicare sulla cartuccia anche l’effettivo diametro del pallino. Il diametro è arrotondato. La dicitura 2/0, 3/0 si legge “due zeri”, “tre zeri”.
Numero Diam/mm Peso/gr Numero Diam/mm Peso/gr 14 1,1 0768 1 3,7 0,295 13 1,3 1267 0 3,9 0,346 12 1,5 1946 2/0 4,1 0,403 11 1,7 2835 3/0 4,3 0,465 10 1,9 3955 4/0 4,5 0,534 9 2,1 5347 5/0 5,0 0,736 8 2,3 703 6/0 5,6 1,032 7 2,5 904 7/0 6,2 1,401 6 2,7 0,1139 8/0 6,8 2,380 5 2,9 0,1412 9/0 7,4 2,380 4 3,1 0,1728 10/0 8,0 3,010 3 3,3 0,2088 11/0 8,6 3,737 2 3,5 0,2500.
Numerazione italiana dei pallini in uso dal 1939
309
I pallini superiori ad un certo diametro vengono chiamati volgarmente "pallettoni",
ma non vi è un criterio uniforme su dove porre la linea di distinzione.
In alcuni paesi (Germania, Inghilterra, USA) si usa una denominazione particolare
per pallini con diametro superiore a 6 mm, in Italia invece solo per pallini
la cui numerazione è indicata in zeri. Non è comunque distinzione che abbia un
qualsivoglia fondamento giuridico poiché per la legge si deve solo distinguere
fra munizione spezzata e munizione a palla unica.
Riporto qui una tabella con le caratteristiche dei pallini in base al loro diametro.
Si è assunto un peso specifico della lega per pallini pari a 11,1 grammi
per cm cubo; il piombo da solo ha un peso specifico di 11,4 gr/cm cubo. Nella
seconda riga sono riportate formule che consentono di calcolare i valori anche
per diametri non indicatati in tabella.
Diametro
mm
Peso gr Sezione mm2 Numero
in 10 gr
Densità
sez. gr/mm2
d 0,5784* d3 0,787* d2 1723 *d-3 0,7323* d1,00917
1,5 0,01946 1,76923 510 1,1025
1,75 0,03096 2,40731 321 1,2881
2 0,04627 3,14333 215 1,4739
2,25 0,96596 3,97725 151 1,6599
2,5 0,09057 4,90907 110 1,8462
2,75 0,12065 5,93874 82 2,0326
3 0,15677 7,06626 64 2,2191
3,25 0,19948 8,2916 50 2,4058
3,5 0,24932 9,61475 40 2,5926
3,75 0,30685 11,0357 32 2,7796
4 0,37264 12,5544 26 2,9666
4,25 0,44722 14,1709 22 3,1538
4,5 0,53116 15,8851 18 3,3411
4,75 0,62502 17,6971 16 3,5285
5 0,72935 19,6067 13 3,7159
5,25 0,84471 21,6141 11 3,9035
5,5 0,97165 23,7192 10 4,0911
5,75 1,11074 25,922 9 4,2788
6 1,26251 28,2225 6 4,4666
I pallini vengono sparati da canne cilindriche o da canne conformate con
310
particolari modelli e misure di restringimento degli ultimi centimetri di volata,
detti strozzature.
I pallini che escono da una canna cilindrica tendono ad allargarsi radialmente
perché la resistenza dell'aria ha all'inizio maggior presa sugli strati esterni
dello sciame di pallini che non su quelli al centro. Inoltre il borraggio può
avere inizialmente una velocità superiore a quella dello sciame e "bucarne" la
parte centrale.
La funzione della strozzatura è di evitare questi inconvenienti.
Disposizione dei pallini e borra, sparati con canna cilindrica
a 1,2 metri dalla volata
Pallini e borra, sparati da canna molto strozzata, a 1,2 metri dalla volata
In essa i pallini dello strato esterno vengono compressi e rallentati per il
maggior attrito e comprimono il gruppo al centro che acquista maggior velocità
e li sorpassa; la borra viene frenata e rimane indietro. Inoltre i pallini esterni
vengono assoggettati ad una forza che li dirige verso l'asse della canna e compensa
quindi la loro tendenza ad allargarsi radialmente; solo i pallini che si sono
molto deformati per l'attrito contro le pareti della canna sfuggono a questo
recupero. Il risultato è che lo sciame di pallini si allunga un po' di più rispetto a
quello sparato dalla canna cilindrica, ma però un maggior numero di pallini
viene indirizzato a viaggiare parallelamente all'asse delle canna. Perciò la di311
spersione radiale inizia più tardi quando la resistenza dell'aria riesce ad agire
all'interno dello sciame, in modo diverso sui singoli pallini (punto di apertura).
L'effetto della strozzatura sulla velocità dei pallini è del tutto trascurabile.
Lo scopo della strozzatura non è quello di concentrare al massimo la rosata
di pallini, ma quello di avere, alla distanza voluta, la copertura ottimale della
rosata che deve avere una certa dimensione per garantire che il bersaglio venga
colpito senza troppa difficoltà, ma da un numero di pallini sufficiente ad ucciderlo.
Come si è detto i singoli pallini acquistano velocità e direzioni diverse per
effetto delle variazioni di forma entro la canna, e conseguente spostamento del
centro di gravità, per le diverse forze a cui vengono assoggettati dalla strozzatura,
per gli urti reciproci entro la canna e fuori di essa; la strozzatura allunga lo
sciame e perciò diminuiscono le probabilità che pallini arretrati, ma di forma
migliore, raggiungano pallini anteriori deformati e che entrambi rimbalzino
fuori dello sciame. Si consideri che il 10-15% dei pallini è fortemente deformato
e che almeno un terzo dei pallini ha qualche deformazione (pallini da 2 mm;
la percentuale sale fino al 65% per pallini da 4 mm).
I pallini poi non viaggiano sempre in modo rettilineo, ma, come ogni altro
proiettile, con deviazioni spiraliformi attorno alla linea di traiettoria: se si spara
a 20 metri ad un bersaglio la cui metà sinistra è imperforabile, si vede che a 40
metri la metà sinistra di un secondo bersaglio viene egualmente colpita da pallini
che a 20 metri si trovavano necessariamente sul lato destro.
Le dimensioni e la distribuzione della rosata vengono rilevate con un bersaglio
posto ad una data distanza e, salvo alcuni pallini anomali, la sua forma è
pressoché circolare; la distribuzione dei pallini entro questo cerchio è alquanto
imprevedibile, ma è evidente che in una buona rosata la densità deve essere
maggiore al centro che non ai margini. Avviene così che un corpo avente la superficie
frontale di 90 cm. (corrispondente ad una pernice), viene colpito da
numerosi pallini se si trova al centro della rosata e da un minor numero di pallini
se si trova spostato verso il suo margine. Siccome il selvatico deve essere
colpito da più pallini, si avrà una buona rosata quanto più uniformemente i pallini
sono distribuiti all'interno del cerchio, così che in ogni suo punto il selvatico
abbia le stesse probabilità di essere colpito dal numero di pallini richiesto,
visto che non è facile coglierlo proprio al centro della rosata!
A breve distanza si avrà una rosata piccola e con troppi pallini. Poi la rosata
e la dispersione dei pallini aumentano con la distanza finché, alla distanza ottimale
di tiro, per una data carica, si avrà la distribuzione dei pallini migliore;
aumentando ancora la distanza, aumenta la rosata, ma si restringe via via la zona
centrale in cui è garantita la densità richiesta dei pallini.
312
La velocità iniziale dei pallini ai fini degli studi di balistica viene convenzionalmente
assunta come pari a 360 ms, anche in considerazione del fatto che
qualche decina di ms in più o in meno alla bocca, diventano poi pochi ms alle
distanze venatorie e del fatto che questa risulta essere la velocità ottimale sotto
molti punti di vista. Una velocità superiore richiede notevole aumento delle
pressioni con un peggioramento della rosata non accompagnato da alcun vantaggio
alla maggior distanza raggiungibile. Una velocità inferiore aumenta di
molto la bontà della rosata, ma diminuisce troppo la penetrazione del pallino.
Se un fucile dà una buona rosata solo con cariche deboli, non è buon fucile.
Nei primi metri di traiettoria non è poi possibile determinare la velocità dei
singoli pallini in quanto la carica si comporta aerodinamicamente come un
proiettile e ogni pallino inizia ad avere una traiettoria autonoma solo quanto è
esposto alla resistenza dell'aria con esclusione degli influssi reciproci con gli
altri pallini. La distanza a cui ciò avviene dipende dalla velocità iniziale, dal
diametro del pallino, dal tipo e grado di strozzatura e dalla deformazione subita
dai pallini.
Il Burrard (studioso inglese) assume come distanza minima quella di 3 yarde
(m. 2,75) e misura a partire da essa la velocità iniziale dei pallini. In Germania
si usa misurare la velocità a 5 m dalla bocca, distanza a cui con sicurezza
ogni pallino viaggia per conto suo e si riscontra che se essa è pari a 360 ms, la
velocità alla bocca può variare da 385 a 395 ms a seconda della misura dei pallini,
calibro, peso della carica.
Ecco la perdita di velocità dei pallini alle varie distanze:
mm Distanza in metri
10 12,5 15 20 25 30 35 40 45 50 550 60 75 100
4,5 338 327 317 299 281 265 250 237 225 214 205 196 176 156
4,25 336 325 314 295 276 260 245 231 219 208 198 189 170 145
4 334 322 311 290 271 254 239 225 213 202 192 183 163 138
3,75 332 319 307 285 266 248 233 219 206 195 185 176 155 125
3,5 330 316 303 281 261 242 226 212 199 187 177 169 147 115
3,25 328 313 300 276 255 236 218 204 191 179 169 161 137 107
3 326 310 296 271 249 229 211 196 183 171 160 150 126 99
2,75 323 306 292 265 241 221 203 188 174 162 151 141 115 80
2,5 320 302 287 258 233 213 194 177 162 150 138 127 99 64
2,25 316 297 281 250 225 203 182 163 148 135 122 111 80 45
2 311 291 273 242 215 190 167 146 128 113 99 88 57 20
Tabella della perdita di velocità di un pallino di dato diametro a varie
distanze, posto che la velocità a 5 metri dalla volata sia eguale a 360 m/s
313
mm Distanza in metri
10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 75
4 2,78 4,33 5,98 7,81 9,64 1,170 1,379 1,611 1,845 2,102 2,362 3,29
3,5 2,78 4,36 6,06 8,0 9,89 1,200 1,423 1,670 1,915 2,200 2,479 3,49
3 2,78 4,39 6,13 8,10 1,013 1,240 1,475 1,742 2,008 2,322 2,615 3,76
2,5 2,78 4,42 6,25 8,31 1,047 1,290 1,551 1,840 2,146 2,472 2,817 4,05
2 2,78 4,48 6,43 8,59 1,097 1,360 1,653 1,975 2,326 2,722 3,160 4,81
Tabella del tempo impiegato in centesimi di secondo a percorre varie distanze
posto che la velocità a 5 metri dalla volata sia eguale a 360 m/s
mm Distanza in metri
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 75
4 2,44 2,06 1,77 1,54 1,34 1,18 1,04 0,92 0,83 0,74 0,67 0,61 0,48
3,5 1,65 1,38 1,17 1,00 0,86 0,75 0,65 0,57 0,50 0,45 0,40 0,35 0,27
3 1,06 0,86 0,72 0,60 0,50 0,43 0,36 0,31 0,27 0,24 0,21 0,19 0,13
2,5 0,60 0,48 0,38 0,31 0,25 0,21 0,18 0,15 0,12 0,10 9 8 5
2 0,31 0,23 0,18 0,14 0,11 9 7 5 4 3 2 2 1
Tabella dell'energia im kgm del pallino alle varie distanze
posto che la velocità a 5 metri dalla volata sia eguale a 360 m/s
La curvatura della traiettoria dei pallini può essere trascurata perché ampiamente
compensata dalle dimensioni della rosata così da non richiedere compensazioni
al momento della mira. Un pallino di 2,5 mm cade di 1,9 cm a 20
m, di 5,5 a 30, di 12,3 a 40 metri; un pallino di 3,5 mm cade di 1,8 a 20 m, di
4,9 a 30, di 10,3 a 40 e di 19,3 a 50 metri. I fucili del resto sono tarati a 35 metri
di distanza e a 10-15 cm sopra il centro ideale della rosata così che lo scarto
massimo effettivo non supera i 10-15 cm.
Come detto, mentre la rosata sul bersaglio viene rappresentata come un cerchio,
in effetti i pallini formano uno sciame allungato con una maggior presenza
di pallini nella parte anteriore; se si divide lo sciame in due parti contenente
314
lo stesso numero di pallini, si constata che il punto di divisione (centro di gravità
dello sciame) si trova ad 1/3 dai pallini di testa.
Sperimentalmente non si rilevano significative influenze della temperatura,
dell'umidità dell'aria, dell'altitudine, sulla velocità iniziale e sulla traiettoria,
anche se i cacciatori usano aumentare le cariche in inverno (ma in inverno gli
animali sono più protetti da piume e pelo e l’umidità può essere penetrata nella
cartuccia).
Maggiore e significativa può essere l'influenza del vento laterale, specialmente
se si spara verso l’alto (a terra il vento e minore e vi è la protezione di
piante e cespugli). Con un vento di 5 m/s un pallino di 2,5 mm viene spostato
di 10 cm a 25 m, di 20 cm a 35, di 35 cm a 45 m. (le deviazioni si raddoppiano
se il vento soffia a 10 ms). Bisogna però tenere presente che nel tiro a volo anche
il selvatico viene spostato nella stessa direzione dei pallini.
La carica di pallini
Il peso della carica di pallini per un dato calibro non può variare di molto:
una carica troppo pesante aumenta la pressione dei gas ed aumenta il rinculo;
se l'arma è pesante si può usare una carica maggiore perché il rinculo sarà minore;
un'arma leggera richiede una carica leggera per non avere un rinculo poco
piacevole. La carica normale per un cal. 12/70 è di 35-36 gr, per un 16/70 di
30-31 gr, per un 20/70 di 26-27 gr. In cartucce maggiorate (Magnum, Super
speed) si può però arrivare fino a cariche di 46 grammi per il calibro 12.
Quando si usano pallini di grosse dimensioni, il peso della carica può essere
aumentato un poco, senza che si verifichi un aumento di pressione perché con
più i pallini sono grossi, tanto minore è l'attrito fra i singoli pallini. Il problema
dell'attrito è ora divenuto secondario per l'uso di borre di plastica che racchiudono
il pallino fino all'uscita dalla canna.
L'aumento di diametro della rosata
In molti testi si legge che l'aumento della rosata non sarebbe proporzionale
alla distanza dall'arma, ma un po' minore. Ciò ovviamente non può avvenire, in
contrasto con le leggi della fisica. I pallini hanno un comportamento diverso
nei primi 10-12- metri di percorso rispetto al tratto successivo e se si prende in
esame l'intera traiettoria, effettivamente si riscontra la non linearità dell'allargamento.
Se però si stabilisce la dispersione a 35 metri, la dispersione a 25 metri
o a 45 metri non potrà che essere proporzionale alla distanza. Ciò non è accertabile
con precisione assoluta per il fatto che i pallini, come si è detto, procedono
con un moto spiraliforme e di conseguenza la distribuzione sul bersaglio
in un dato istante finisce per essere casuale e non predeterminabile. Inoltre
una misurazione esatta richiede un bersaglio molto ampio che consenta di visualizzare
tutti i pallini; la valutazione cambia infine notevolmente a seconda
che si consideri l'intera rosata oppure solo la sua parte centrale. Si ripete perciò
che è fonte di errore (ad esempio) valutare le dimensioni della rosata a 40 metri
315
in base alla rosata misurata a 10 metri.
L'aumento della dispersione è maggiore per i pallini piccoli che per i pallini
grossi. Quelli piccoli iniziano a disperdersi più vicini all'arma e si deformano
più facilmente dei pallini grossi. Se si prendono in considerazione tutti i pallini
della rosata, anche i più esterni, si riscontra così che la dispersione dei pallini di
2,5 mm può essere superiore del 50% a quelle dei pallini di 3,5 mm. Se si
prende in considerazione solo la parte centrale della rosata, in cui si trovano
l’8% dei pallini, si ha una dispersione superiore solo del 10-25 %. Lo stesso fenomeno
non si riscontra più con pallini di 4 mm! Va detto però che ogni strozzatura
provoca una diversa dispersione così che ha poco senso cercare di elaborare
una teoria generale.
In linea molto approssimativa si può ritenere che se su di un bersaglio di
dimensioni qualsiasi, alla distanza di 35 metri si contano 100 pallini, alle diverse
distanze si avrà il seguente numero di pallini
Distanza Strozzatura
media
Strozzatura
stretta
Strozzatura
strettissima
30 125 127
35 100 100 100
40 80 75 72
45 64 56 52
50 52 43 36
55 42 33 28
60 34 24
Bisogna quindi fare molto attenzione alle canne troppo strozzate perché oltre
la distanza per cui si cerca di avere la concentrazione ottimale, la dispersione
della rosata può poi aumentare in modo da essere del tutto insufficiente.
Per valutare molto approssimativamente le dimensioni dell'intera rosata alle
varie distanze senza tener conto del diametro dei pallini, si può fare ricorso al
seguente diagramma
316
Le dimensioni della rosata non sono correlabili al calibro dell'arma; in piccoli
calibri si riscontra sovente un maggior numero di pallini con traiettoria
anomala.
Si ripete comunque che è impossibile dare indicazioni che non siano approssimative.
Fucili aventi canne con identiche dimensioni interne e strozzatura
identica al centesimo di millimetro, hanno prestazioni differenti e basta la cromatura
delle canna per modificarle.
Un’approssimativa valutazione delle dimensioni della rosta alle gittata massima
dei pallini è importante per valutare il rischio di persone che si trovino a
quella distanza e in quella direzione. Esperimenti svolti in Germania hanno dato
i seguenti risultati
317
Distanza in m Diametro rosata in m
Pallini di 2,5
mm
Pallini di 3,5
mm
30 2,5 1,9
40 3,8 2,9
60 7 5,3
80 11 8,3
100 17 12,8
120 26 19,5
140 38 28,5
160 58 43,5
180 80 51
Ciò significa che se si spara verso un selvatico con pallini di 2,5 mm e dietro
di esso, a 180 metri di distanza, vi è una persona, questa può essere colpita
(sia pure senza lesioni) anche se si trova spostata di 40 metri rispetto alla linea
di tiro! Questo senza tenere conto di possibili rimbalzi, di deviazioni anomale,
di cartucce con dispersore (che danno a 20 metri il bersaglio che altrimenti si
avrebbe a 35 m), di strozzatura per skeet, ecc..
Secondo le norme di prudenza elaborate in Germania, quando si caccia con
altre persone, non si dovrebbe sparare verso di loro sotto un angolo minore di
10 gradi; ciò significa che a 40 metri di distanza il compagno deve trovarsi almeno
a 7 metri a lato rispetto alla lepre (a 20 gradi e a 14 metri se si usa un dispersore).
Non sarebbe male che ogni cacciatore si abituasse a valutare istintivamente
questo angolo.
La lunghezza della rosata
La lunghezza della rosata non deve essere confusa con la lunghezza dello
sciame di pallini sul terreno.
Se si spara su di uno specchio d'acqua, verso un anatra ad una trentina di
metri, è facile constatare a vista che i pallini colpiscono una striscia di acqua
lunga più di 10 metri. Questa striscia non deriva dal fatto che lo sciame di pallini
assume una forma allungata, ma da un normale fenomeno balistico. Se a 35
metri l'intera rosata ha un diametro di circa un metro, vuol dire che alcun pallini
si troveranno al livello dell'acqua ed altri a mezzo metro circa da essa, alcuni
più veloci, altri più lenti; percorrono perciò traiettorie diverse e i pallini più
lenti o più bassi colpiranno l'acqua circa 20 metri prima dell'anatra, quelli più
alti e più veloci a circa 20 metri dopo l'anatra (dati puramente esemplificativi,
ovviamente); la conseguenza è una lunga strisciata di pallini sull'acqua e una
differenza di tempo di volo tra pallini anteriori e pallini posteriori di 0,2- 0,3
secondi. Ciò non significa ovviamente che non sia importante mirare bene un
selvatico che fugge davanti a noi in linea retta perché comunque la concentra318
zione richiesta di pallini si ha solo attorno al punto mirato.
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